giovedì 23 ottobre 2014

Ti abbondando 40° L'attrice di Theran di N. Tjadod

Cartaceo: 19.50€
eBook: 12.99€
Pag: 298

Trama: Due donne si parlano. Due iraniane. La prima, nata dopo la rivoluzione del 1979, ha conosciuto solo il regime islamico ed è una giovane attrice di grande successo. La seconda, scrittrice rinomata, è cresciuta nell'Iran dello scià. La ragazza racconta alcuni episodi della propria infanzia, le vessazioni subite dai familiari laici e artisti, la folgorante carriera nel cinema, il peso della censura e i lunghi interrogatori da parte dei Guardiani della Rivoluzione. Il suo racconto testimonia di un Iran sconosciuto alla scrittrice, che ricorda invece la forzata modernizzazione della società al tempo della monarchia filo-occidentale dello scià. Dal confronto di queste due visioni nasce un romanzo affascinante, in un gioco di specchi che concorre a definire il ritratto dei due personaggi femminili e la complessa evoluzione di un paese pieno di contraddizioni e di grande ricchezza culturale. Di notevole impatto le pagine in cui Sheyda adolescente, scampata a un'aggressione con l'acido, si rade a zero i capelli e scappa via in bicicletta travestita da ragazzo, a rischio di pene severissime. O quando più tardi dovrà scegliere tra l'abito da sera o il chador da indossare alla prima di un suo film a New York, una scelta istintiva che determinerà di fatto l'esilio, il dolore, il non-ritorno, ma anche l'affermazione della propria identità e la rivendicazione del proprio talento, in un certo senso la ricerca di un nuovo destino.
Sheyda

Voto: 

Mio parere: Ho voluto iniziare questo libro perché ero ispirata dalla trama. Essendo una storia vera, e fino ad un certo punto e stato interessante, perché parlava di come si viveva in Iran durante la guerra tra Iran e Iraq, come i Bahà'ì non potevano e non possono tutt'ora vivere il loro culto alla luce del sole. La voglia di Sheyda uscire senza mettersi troppi problemi, e senza essere troppo notata. E poi il declino! sembra come se la parte dopo sia stata scritta da una persona diversa, di malavoglia su un personaggio inventato e per fino sciocco e viziato. Nella seconda parte Sheyda diventa così, e mi auguro di tutto cuore che sia una trovata della scrittrice, non riesco a credere che Sheyda sia diventata così, essendo completamente diversa prima. Non voglio fare spoiler ma devo citarvi alcune cose per farvi capire. Allora lei ad un certo punto e convinta  che ci sia un Alieno che la chiama al telefono per un sacco di tempo e le dice che c'è un uomo predestinato a lei. Allora siamo seri? a lei non le è mai venuto un dubbio che poteva essere una persona umana? che qualcuno le faceva uno scherzo? poi c'è un'altra scena più avanti che mi fa venire mal di mare. C'è un tizio che lei descrive come una sorta di Gesù (a livello caratteristico.) E per un po insiste a chiamarlo Gesù e lei si paragona alla Vergine Maria. Ma scherziamo? dove è il rispetto per queste due figure? Si sposa con un abito bianco da uomo del suo futuro marito, che le sta anche grande, poi per 7 giorni rimane vestita uguale perché nella casa nuova non abiti. Prima non lo sa? cioè non riesco ad andare avanti mi sembra di essere hai confini della realtà per le stupidaggini che escono fuori a metà libro. Non ci riesco mi da sui nervi!
Tajadod

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