lunedì 16 ottobre 2017

Recensione: Lie to me stagione 2


Trama: Il dottor Cal Lightman è uno scienziato che studia il linguaggio del corpo e del volto, mettendo spesso le sue conoscenze al servizio delle autorità e della giustizia. Spesso collabora anche con l’FBI. È il fondatore del Lightman Group che dirige aiutato dai suoi collaboratori, tra cui Foster, Loker e Torres.

Voto: 5/5

Mio parere: In questa seconda stagione, le cose non sono cambiate molto dalla prima. Anche perché il centro della serie è il Lightman group dove lavora Cal (per chi non lo sapesese, e quello che vedete nella copertina e nelle GIF) e tutti gli altri. Lui studia il linguaggio del corpo e quindi scopre un sacco di cose da lì, tutte le untate hanno come base quello, però ogni una è diversa dall'altra. Per un breve periodo ci sarà un nuovo personaggio (circa per 3 o 4 puntate) che poi per dei motivi (che non rivelo) se ne andrà. Quello che mi piace di questa serie e che si basa sulla realtà, il personaggio di Cal è ispirato  agli studi del dottor Paul Ekman, psicologo studioso del comportamento umano ed esperto di rilievo sul linguaggio del corpo e sulle espressioni facciali, il quale ha assunto personalmente il ruolo di consulente scientifico della serie. Le tecniche utilizzate rispondono scientificamente ai nomi di cinesica, prossemica e semiotica. (Wikipedia) La serie rimane molto bella ed interessante secondo il mio punto di vista, e ho deciso di vederla di nuovo, visto che anni fa avendo una sola TV dopo un po mio padre smise di seguirla, e io non potevo vederla e continuarla. E adesso non vedo l'ora di sapere come finisce.


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