sabato 16 agosto 2014

Deisderium 37°

Qui metterò i libri che ho nella lista desideri (come la chiama Anobii) e che spero prima  o poi di poter leggere.

Questa settimana per la rubrica scelgo... 3096 giorni di N. Kampusch 

Trama: Natascha Kampush ha dieci anni quando viene rapita. Troverà la libertà dopo 3096 giorni, oltre otto anni dopo, riuscendo a fuggire dall'appartamento in cui veniva segregata. Il rapitore, disperato per l'abbandono, si suicida. Il loro non era, infatti, un "semplice" rapporto di violenza e sottomissione. Tutta la lunga prigionia alterna momenti di violenza a momenti di tenerezza. Il rapitore vede crescere Natasha, la vede trasformarsi da bambina a ragazza. Le concede a un certo punto di uscire dalla cantina in cui era rinchiusa, per salire nell'appartamento di lui e farsi un bagno, talvolta invitandola nel suo letto per avere affetto e tenerezza, ma poi la picchia e la umilia, arrivando a negarle il cibo. L'atteggiamento dell'uomo (che per altri versi le concede di disegnare, di usare il computer) è simile a quello del mitico Pigmalione, disgustato dalle donne reali e deciso a costruirsene una perfetta con le proprie mani. Il loro lungo rapporto va avanti così per più di otto anni: Natasha riesce evidentemente ad avere un ascendente su di lui, in un rapporto di dipendenza reciproca che gli psichiatri conoscono. Fino a che Natasha, dopo molte riflessioni, decide di "abbandonarlo" e di fuggire, trovando finalmente la libertà e, lentamente, una sua nuova vita. Quasi normale.

Perché e nella lista: Non tanto perché la storia è stata messa negli ultimi tempi in TV (che però senza non l'avrei mai saputa). Ma perché mi piacerebbe capire quello che lei a vissuto con questo uomo, cosa provava, e come procedono le cose da quando è tornata alla vita normale. 

6 commenti:

  1. Letto e.. non so se posso dire di averlo adorato, è una storia troppo dura per poter piacere, è un pugno nello stomaco, dà i brividi e lascia il segno.

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    1. Lo immaginavo che non fosse una "passeggiata." Spero di potercela fare a leggerlo tutto quando lo avrò.

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  2. Anche a me piacerebbe leggerlo. Le storie vere sono sempre insegnamenti.

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    1. Sì e vero. Io ho letto altri due libri di storie vere e mi hanno lasciato anche degli insegnamenti.

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  3. Ricordo quando ne parlarono in TV ma non so se riuscire a leggerlo.

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    1. Questo non lo so nemmeno io. Già ho faticato con Le figlie perdute della Cina.

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